Cedolare secca nei contratti di locazione. Cos’è e quando è possibile richiederla?
La “cedolare secca” è una delle opzioni di locazione più conosciute da tutti. Si tratta di un regime fiscale alternativo per il pagamento forfettario delle imposte che derivano da un reddito derivante dalla locazione di un appartamento.
La Cedolare Secca quindi sostituisce a tutti gli effetti l’Irpef, l’addizionale regionale e comunale, l’imposta di registro e l’imposta di bollo sul contratto di locazione, ma anche su eventuali risoluzioni o proroghe.
Ma quanto ne sapete davvero? Scoprite insieme a noi alcuni dei punti principali di quest’opzione.
- Qual è il suo costo esatto?
L’importo si calcola applicando al canone di locazione annuo un’aliquota fissa del 21%. Se invece parliamo di contratti a “canone concordato” l’aliquota da versare sarà del 15%.
- Chi può usufruire di questo regime fiscale?
Alla Cedolare Secca possono usufruire solo le persone fisiche, quindi sono escluse le società e le ditte individuali. Un altro requisito per poterne usufruire è quella di aver locato un appartamento ad uso abitativo ad un privato. Questa opzione vale anche nel caso di contratti transitori, stagionali o per studenti universitari, ed è possibile estendere questa scelta a tutte le pertinenze: posti auto, garage o cantine, purché siano locate assieme all’appartamento principale.
- Come optare per la cedolare secca?
Si può scegliere di avvalersi della Cedolare Secca alla stipula del contratto di locazione o successivamente. Se viene scelta in una fase successiva alla stipula bisogna comunicarlo all’inquilino in maniera tracciabile, attraverso raccomandata o Pec.
Se la scelta è successiva alla prima registrazione, è necessario comunicarla, nel mese di decorrenza del contratto, sia all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate che al conduttore.
In più è importante sapere che se il proprietario dell’immobile è più di uno, ognuno potrà scegliere di optare o meno per la cedolare secca.
- Come recedere dalla cedolare secca?
Il locatore ha facoltà di revocare l’opzione in ciascuna annualità contrattuale successiva a quella in cui è stata esercitata. La revoca però deve essere effettuata entro 30 giorni dalla scadenza dell’annualità precedente e comporta il versamento dell’imposta di registro, eventualmente dovuta. Il periodo minimo di opzione è un anno.
E’ importante ricordare che il proprietario che si avvale della cedolare secca dovrà rinunciare agli aggiornamenti ISTAT del canone!